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presenti a quella scena. Gli stessi giandarmi, sebbene
fossero di legno, piangevano come due agnellini di latte.
Mangiafoco, sul principio, rimase duro e immobile
come un pezzo di ghiaccio: ma poi, adagio adagio, co-
minciò anche lui a commuoversi e a starnutire. E fatti
quattro o cinque starnuti, aprì affettuosamente le brac-
cia e disse a Pinocchio:
 Tu sei un gran bravo ragazzo! Vieni qua da me e
dammi un bacio.
Pinocchio corse subito, e arrampicandosi come uno
scoiattolo su per la barba del burattinaio, andò a posar-
gli un bellissimo bacio sulla punta del naso.
 Dunque la grazia è fatta?  domandò il povero Ar-
lecchino, con un fil di voce che si sentiva appena.
 La grazia è fatta!  rispose Mangiafoco: poi sog-
giunse sospirando e tentennando il capo:  Pazienza!
Per questa sera mi rassegnerò a mangiare il montone
mezzo crudo, ma un altra volta, guai a chi toccherà!...
Letteratura italiana Einaudi 34
Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio
Alla notizia della grazia ottenuta, i burattini corsero
tutti sul palcoscenico e, accesi i lumi e i lampadari come
in serata di gala, cominciarono a saltare e a ballare. Era
l alba e ballavano sempre.
Letteratura italiana Einaudi 35
Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio
Il burattinaio Mangiafoco regala cinque monete d oro a
Pinocchio, perché le porti al suo babbo Geppetto: e
Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal
Gatto e se ne va con loro.
Il giorno dipoi Mangiafoco chiamò in disparte Pinoc-
chio e gli domandò:
 Come si chiama tuo padre?
 Geppetto.
 E che mestiere fa?
 Il povero.
 Guadagna molto?
 Guadagna tanto, quanto ci vuole per non aver mai
un centesimo in tasca. Si figuri che per comprarmi l Ab-
becedario della scuola dovè vendere l unica casacca che
aveva addosso: una casacca che, fra toppe e rimendi,
era tutta una piaga.
 Povero diavolo! Mi fa quasi compassione. Ecco qui
cinque monete d oro. Vai subito a portargliele e saluta-
lo tanto da parte mia.
Pinocchio, com è facile immaginarselo, ringraziò
mille volte il burattinaio, abbracciò, a uno a uno, tutti i
burattini della Compagnia, anche i giandarmi: e fuori di
sé dalla contentezza, si mise in viaggio per tornarsene a
casa sua.
Ma non aveva fatto ancora mezzo chilometro, che in-
contrò per la strada una Volpe zoppa da un piede e un
Gatto cieco da tutt e due gli occhi, che se ne andavano
là là, aiutandosi fra di loro, da buoni compagni di sven-
tura. La Volpe che era zoppa, camminava appoggiando-
si al Gatto: e il Gatto, che era cieco, si lasciava guidare
dalla Volpe.
 Buon giorno, Pinocchio,  gli disse la Volpe, salu-
tandolo garbatamente.
 Com è che sai il mio nome?  domandò il buratti-
no.
Letteratura italiana Einaudi 36
Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio
 Conosco bene il tuo babbo.
 Dove l hai veduto?
 L ho veduto ieri sulla porta di casa sua.
 E che cosa faceva?
 Era in maniche di camicia e tremava dal freddo.
 Povero babbo! Ma, se Dio vuole, da oggi in poi
non tremerà più!...
 Perché?
 Perché io sono diventato un gran signore.
 Un gran signore tu?  disse la Volpe, e cominciò a
ridere di un riso sguaiato e canzonatore: e il Gatto ride-
va anche lui, ma per non darlo a vedere, si pettinava i
baffi colle zampe davanti.
 C è poco da ridere,  gridò Pinocchio impermalito.
 Mi dispiace davvero di farvi venire l acquolina in
bocca, ma queste qui, se ve ne intendete, sono cinque
bellissime monete d oro.
E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafoco.
Al simpatico suono di quelle monete la Volpe, per un
moto involontario, allungò la gamba che pareva rattrap-
pita, e il Gatto spalancò tutt e due gli occhi, che parve-
ro due lanterne verdi: ma poi li richiuse subito, tant è
vero che Pinocchio non si accorse di nulla.
 E ora,  gli domandò la Volpe,  che cosa vuoi
farne di codeste monete?
 Prima di tutto,  rispose il burattino,  voglio com-
prare per il mio babbo una bella casacca nuova, tutta
d oro e d argento e coi bottoni di brillanti: e poi voglio
comprare un Abbecedario per me.
 Per te?
 Davvero: perché voglio andare a scuola e mettermi
a studiare a buono.
 Guarda me!  disse la Volpe.  Per la passione
sciocca di studiare ho perduto una gamba.
 Guarda me!  disse il Gatto.  Per la passione
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Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio
sciocca di studiare ho perduto la vista di tutti e due gli
occhi.
In quel mentre un Merlo bianco, che se ne stava ap-
pollaiato sulla siepe della strada, fece il solito verso e
disse:
 Pinocchio, non dar retta ai consigli dei cattivi com-
pagni: se no, te ne pentirai!
Povero Merlo, non l avesse mai detto! Il Gatto, spic- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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